LA VISITA Di CIRO

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LA VISITA Di CIRO

Solfiti e Veleno
LA VISITA DI CIRO  

Un incontro cordiale con pochi convenevoli, perché Ciro aveva fretta, fretta di raccontarmi ciò che gli era successo quel giorno maledetto, a pranzo con il suo amico e collega Marco, ma come compresi in seguito, era smanioso di sapere la mia opinione riguardo il suo malore, ma anche se potevo aiutarlo in qualche modo, ed era perfettamente logico che così fosse, in questi casi prima lo spavento, poi il terrore di non saper gestire  il futuro, anzi la malattia. In quei primi momenti dell’incontro ho rivisto una sofferenza, un’inquietudine soffocata da una incontenibile rabbia, che conoscevo bene non so come improvvisamente mi ricordai “il medico pietoso fa la piaga puzzolente” Dovevo spiegare al mio ospite quanto sia difficile evitare i solfiti. Caro Ciro ti racconto ciò che mi è successo un paio di mesi fa; sono in cura con dei farmaci tra i quali le ormai leggendarie statine. Le quali mi hanno causato danni gravissimi specie ai muscoli delle gambe (mialgia) in quanto distruggono un enzima, il coenzima q10  (detto anche, ubichinone) indispensabile per la quasi totalità delle cellule umane (ma anche di quelle animali e vegetali) non potendo utilizzare un integratore con coenzima in quanto incompatibile con altri farmaci (es. cardio aspirina) decisi di mangiare cibi che contengono questo enzima e tra questi le noci, ricchissime di coenzima. Un’amica conoscendo il mio problema mi disse che certi suoi conoscenti vendono noci non “trattate”. Ne acquisto 3 kg, dopo averne mangiate alcune capisco che le noci sono trattate, con cosa? Non ho alcun sintomo, continuo ad aprire noci senza mangiarle e tutte al centro del frutto erano di un marrone scuro con una specie di polverina, ciò significava che all’interno delle noci c’era stato un ospite ossia un verme, per fermare l’infestazione le noci erano state trattate con un bagno di qualcosa che non potevo sapere con certezza ma dopo alcune ore i miei dubbi, ebbero risposta, le noci erano state trattate con anidride solforosa, o con solfiti.
   Ciro chiese come ero arrivato a questa convinzione. Risposi: cominciò a  colare il naso contemporaneamente iniziò una specie di lieve raffreddore questo significava che  anidride solforosa liquida e o solfiti nello stomaco trovando un ambiente acido o altre sostanze, reagiscono,  si trasformano in gas il quale fuoriesce da bocca e naso, infiammando tutto il tratto superiore  dell’apparato respiratorio, bocca, cavità nasale, laringe e trachea  mentre alcune molecole di dette sostanze tossiche si fermano nella mucosa nasale causando una perenne infiammazione ed il seguente colo del naso (rinite); poi alla base del naso attorno alle narici ogni tanto si verificava un forte prurito. Furono questi primi problemi a convincermi che le noci furono trattate con anidride solforosa. Successivamente la dermatite seborroica, in me cronica ma lieve si rinforzò, le tipiche lesioni divennero più spesse e localizzate appena sopra i sopraccigli  ai lati del naso e dietro le orecchie  inoltre altre piccole croste sorsero nella coscia destra. Ritengo di essere fortunato per aver avuto danni limitati alla pelle. Malgrado la mia esperienza ed attenzione per il cibo, non evitai di contaminarmi nuovamente. Chi mi ha venduto le noci, vive in provincia avrà tre o quattro alberi di noci, vende per arrotondare, si è  procurato i solfiti facilmente, forse su Amazon o altri che vendono a chili i solfiti. L’ EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) stabilisce in milligrammi l’uso dei solfiti come additivi negli alimenti, ma chiunque può acquistarne grandi quantità e usarli a sproposito.
    Le assurdità normative che rendono veramente difficile evitare i solfiti sono molteplici, vediamone alcune. La direttiva CE n° 89 2003 stabilisce: è obbligatorio segnalare in etichetta la presenza di anidride solforosa o solfiti ln tutti gli alimenti incluso il vino, ma solo quando la quantità di dette sostanze chimiche siano pari o superino 10 mg x kg o x l. Se la quantità di anidride solforosa o di solfiti superano di tanto o tantissimo i 10 mg   non è importante, basta inserire nell’etichetta la dicitura “contiene solfiti o anidride solforosa”. Questo dimostra che alcune scelte dell’UE e altre istituzioni non sono fatte su basi scientifiche ma dietro le spinte delle lobby di riferimento. Nel comparto ittico i solfiti e anidride solforosa, sono fortemente presenti ed in seguito affronterò le problematiche in modo completo, analizzando il rapporto pesce-solfiti; comunque anticipo una vera chicca , è lecito utilizzare solfiti  nel pesce fresco senza dichiararli in etichetta o al banco, in questo modo dopo 3-4 settimane il pesce sarà sempre fresco. Per ciò che riguarda i prodotti composti, non è previsto l ‘obbligo di inserire in etichetta “contiene solfiti”, ad esempio biscotti al vino oppure carciofini sott’aceto, anche se aceto e vino contengono solfiti, in quanto l’alimento principale, biscotti e carciofini non contengono solfiti, un’altra norma sfavorevole per i consumatori, ma soprattutto contro le persone già contaminate.
   La facilità con cui gli utilizzatori dei solfiti e dell’anidride solforosa possono acquistare queste sostanze  è sconcertante, difatti i carabinieri del NAS e la Guardia di Finanza sequestrano costantemente tonnellate di carne putrefatta trattata con solfiti, assolutamente vietati nelle carni fresche e talvolta anche con nitriti, in tutta Italia dal Trentino alla Sicilia, mentre nel contempo i controlli diminuiscono non solo in Italia ma in tutta Europa, nel 2008 furono 476 mila  calati nel 2017 a 176 mila. I motivi di questo calo sono principalmente due, secondo i paesi responsabili, mancanza di fondi e carenza di personale, motivazioni  in vero risibili che non giustificano questa enorme e dannosa riduzione dei controlli. Occorre inasprire le pene ed applicarle, maggiore severità con sequestri, confische e distruzione degli alimenti risultati non idonei o adulterati, immediatamente dopo gli accertamenti analitici, la cancellazione dalla cciaa (camera di commercio industria e artigianato) il ritiro delle licenze e autorizzazioni ed anche eventualmente, la licenza di import-exsport. Ovviamente ci sono altre sanzioni forse anche maggiormente efficaci, tipo un cartello ad esempio con la scritta “In questo negozio abbiamo venduto carne putrefatta per tre mesi”.
   Desidero sottolineare l’eccezionale lavoro dei NAS Carabinieri, della GdF, delle Polizie locali dei veterinari nel contrastare reati che sono veri attentati alla salute pubblica, ad opera di criminali privi di scrupoli.  A conferma di quanto descritto sopra, segnalo una delle tante operazioni di contrasto alle adulterazioni alimentari avvenuta in Sicilia a Catania ad opera dei NAS e GdF e Polizia locale coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica F. Regolo, probabilmente a seguito di esposti e segnalazioni di privati cittadini, ha fatto eseguire controlli con una operazione rapida e a sorpresa, su 38 aziende di grossisti  di  distributori di carni, di macellerie, supermercati e aziende venditrici di additivi alimentari (solfiti) tutte attività ubicate nella provincia di Catania ha prodotto il seguente risultato; 24 di queste aziende sono risultate irregolari e sono state denunciate perché utilizzavano illecitamente solfiti su carni in gran parte putrefatte parte  destinate ai consumatori, sono state comminate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 14 mila euro. Ciò significa che ognuna delle 24 aziende è stata multata mediamente per 583 euro, ovviamente alcune per importi superiori altre per importi inferiori. Non è dato sapere alcuni dettagli come il peso della merce contraffatta ed adulterata, i nomi e le sigle dei denunciati.  Il numero delle aziende ispezionate e di quelle irregolari, la partecipazione dei Nas carabinieri, della GdF, dei veterinari e della Asl, fa pensare a diverse tonnellate di carne. Non sono i Nas o altre autorità ispettive a limitare la descrizione dei fatti ma è una consuetudine stabilita politicamente che dovrebbe essere rimossa che gratificherebbe maggiormente il lavoro degli investigatori e garantirebbe di più i cittadini consumatori.
   Come detto in precedenza contraffazioni, truffe e adulterazioni si verificano in tutta Italia, difatti a Torino e provincia a seguito di operazioni di controllo dei Nas carabinieri alcune coordinate dal Procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo, a luglio 2019, 4 macellerie di Torino sono state chiuse, mentre nei giorni successivi altre tre macellerie chiuse, sempre nell’ambito della stessa inchiesta e i titolari denunciati per alterazione di sostanze alimentari.
   Ad agosto sempre i Nas, che sono affiancati da funzionari asl o veterinari a seguito di una massiccia operazione di controllo sempre a Torino e provincia su circa 60 macellerie, 16 sono risultate irregolari e alle quali sono state sequestrate carni per 700 mila euro e tre titolari denunciati penalmente per dosi eccessive di solfiti nella carne.
   Riporto questi fatti per dimostrare che questi individui non temono multe, sequestri o denunce penali in quanto se a luglio del 2019 era stata fatta una importante operazione di polizia quelli che sono stati colti in flagranza ad agosto sapevano senza ombra di dubbio, ciò che era successo ai loro colleghi, perché in questi casi   gli indagati si consultano con le loro associazioni sindacali con avvocati che in precedenza hanno difeso colleghi etc. e se non temono nulla, ci deve essere un perché.
   Tutti i fatti qui riportati, le mie considerazioni riguardo il “fenomeno” solfiti, sono stati oggetto dell’incontro che ho avuto con Ciro il quale prima di congedarsi era un po sconcertato, salutandomi disse: Come è stato possibile diffondere ed immettere in tantissimi alimenti una sostanza cosi tossica” Velenosa Ciro non tossica.   Ci salutammo con l’intenzione di sentirci presto.

Benedetto Moscatelli


SOLFITI VELENO
                                               di           
Benedetto Moscatelli

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